“Il volontariato è una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. Rinsalda i legami tra le persone, è vicino a chi si trova nel bisogno, riduce i divari sociali, promuove l’accoglienza e la sostenibilità”.
Con le parole che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dedicato ai volontari, si è aperta la 36^ Giornata internazionale del volontariato, la manifestazione organizzata a Roma da CSVnet, Forum Nazionale Terzo Settore e Caritas Italiana per ringraziare gli oltre 6 milioni di volontari attivi nel nostro Paese. Più di 400 rappresentanti del terzo settore, esperti e docenti hanno riempito il teatro Sala Umberto per questa prima edizione della Giornata vissuta in presenza dopo le restrizioni della pandemia.
La mattinata, moderata da Stefano Arduini, direttore di Vita non profit, si è aperta con il confronto fra i promotori della manifestazione.
“Che cosa possiamo fare per il volontariato? C’è una forbice tra cosa è realmente il volontariato e cosa si può fare perché prenda il volo – ha dichiarato la Portavoce del Forum del Terzo settore, Vanessa Pallucchi facendo riferimento alla norma presente nel nuovo Decreto Fiscale che penalizza il Terzo settore, considerando le associazioni non più ‘escluse’ ma ‘esenti’ dal regime Iva. “Il nostro compito è anche quello di ridurre questa distanza, ricordandoci che il volontariato fa un lavoro che è un pezzo importante del modello di sviluppo che vogliamo. Non dimentichiamo il messaggio dell’ONU per la giornata del volontariato, “Agire ora per il bene delle persone e del pianeta”, un invito a mettersi in gioco per garantire alle generazioni di domani un futuro migliore su temi centrali come i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. È importante allora che venga ricordato sempre che il modello di Paese che vogliamo costruire non deve penalizzare chi aiuta a ridurre le distanze e a costruire fiducia e coesione sociale.”
Nel suo intervento Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, ha ringraziato in particolare le donne volontarie “che fanno i salti mortali per conciliare vita, lavoro e passioni; i giovani volontari che portano innovazione, idee ed energie nuove; i volontari più anziani che continuano a dare il proprio contributo trasmettendo ai più giovani la loro esperienza; le persone con disabilità che fanno volontariato: hanno già abbattuto le loro barriere e continuano a mettere a disposizione sensibilità e coraggio per le grandi cause in cui credono”.
Un augurio che la presidente di CSVnet ha voluto estendere a tutte le realtà politiche, nazionali e internazionali –“se volontariato e terzo settore sono alleati importanti delle istituzioni per affrontare i cambiamenti atto, chiediamo coerenza tra predicato e il praticato”.
La presidente di CSVnet ha poi sottolineato le grandi sfide che attendono il sistema dei centri di servizio per il volontariato “La prima è quella di avviare una programmazione delle attività che sia condivisa e possa far consolidare ed evolvere un sistema che è ormai pronto a far crescere il volontariato e i volontari”. La seconda sfida riguarda l’annuncio, dato in anteprima nazionale, della prima Capitale del Volontariato che per il 2022 sarà Bergamo, una delle città simbolo della pandemia. “Bergamo sarà la prima di tante “capitali” che anno dopo anno diventeranno il cuore pulsante di un sistema nazionale che è un patrimonio per il nostro Paese e l’intera umanità” ha concluso la presidente di CSVnet, lanciando il video in cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il presidente del Csv bergamasco Oscar Bianchi spiegavano il senso e gli obiettivi della Capitale del Volontariato 2022.
“Durante la pandemia abbiamo sperimento quanto il volontariato sia stato fondamentale – ha sottolineato Don Andrea La Regina, responsabile macro progetti di Caritas Italiana – perché non solo risponde ai bisogni, ma aumenta le relazioni. Chi fa volontariato contribuisce al benessere generale, mette da parte le proprie esigenze per avere cura degli altri, sostiene le fragilità e difende i beni comuni. Come ha ricordato Papa Francesco nell’enciclica ‘Fratelli tutti’, la solidarietà si esprime nel servizio, nella cura per gli altri, mettendo da parte i propri desideri davanti al bisogno dei più fragili. La Caritas italiana in questi 50 anni ha contribuito a dare volto a tutti questi valori e a far percepire che la solidarietà deve essere coniugata con la sussidiarietà. Le persone e la sussidiarietà sono l’antidoto più efficace contro i guasti della globalizzazione. Il volontariato non deve essere un ammortizzatore sociale ma elevarsi a forma strutturale in grado di generare cambiamento.”
La giornata ha visto anche il contributo artistico dell’attore e cantante Lorenzo Baglioni, che con la sua musica ha fatto riflettere, cantare e sorridere le 400 persone presenti nella Sala Teatro Umberto.
Tra le relazioni degli esperti Luca Gori giurista e ricercatore della Scuola S. Anna di Pisa, è intervenuto sul “volontariato del futuro” uno dei temi che più ha caratterizzato la manifestazione. “Il volontariato sta assumendo forme sempre più varie e difficili da catalogare, l’abbiamo sperimentato soprattutto durante la pandemia con il coinvolgimento di tanti giovani e l’avvio di attività sperimentali come il volontariato digitale. Nei prossimi mesi ci sarà una stagione nuova per il volontariato che si misurerà con tante sfide ad iniziare da quella del PNRR, una nuova prospettiva su cui il volontariato potrà dare il proprio contributo, anche politico”.
A Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, il compito di raccontare e far capire, attraverso i numeri, l’impatto della crisi sociale e sanitaria della pandemia sulle comunità e il contributo che il volontariato può dare per la ripresa. “Con la pandemia abbiamo avuto un milione di poveri in più – sottolinea Sabbadini – una povertà sempre più strutturale che ha colpito le fasce più fragili della popolazione, soprattutto i minori. Il peggioramento è avvenuto su tutti i fronti, dal crollo dell’occupazione femminile – aggravata dal carico familiare dello smart working, alla crisi dell’istruzione, amplificata dal digital divide. Il volontariato è stato cruciale per reagire alla crisi. Il problema – secondo Sabbadini – è la capacità, anche governativa, di valorizzarlo nel modo giusto in tanti ambiti, dall’educazione al contrasto delle disuguaglianze, come agente di sviluppo di una concreta inclusione sociale.”
Il palco del teatro Sala Umberto ha visto poi protagonisti 9 volontarie e volontari che tutti i giorni dedicano tempo e competenze a chi gli sta accanto, alla propria comunità, in forme e modi sempre nuovi e diversi. Accompagnati dalle riflessioni di Leonardo Becchetti, Gregorio Arena e don Andrea La Regina i volontari hanno raccontato le loro storie di attivismo legate a tre ambiti specifici – sostenibilità, beni comuni e povertà; esperienze di volontariato in carcere, economia circolare, adozioni a distanza; ma anche empori solidali e recupero di beni confiscati alle mafie, turismo sostenibile e valorizzazione del territorio, contrasto agli sprechi alimentari e alla povertà, percorsi educativi, inserimento e reinserimento sociale.
I nomi deì volontari che hanno partecipato alla 36^ Giornata Internazionale del volontariato:
Gaetana Beninati, volontaria e socia del centro di accoglienza “Padre Nostro” di Palermo; Viola De Andrade Piroli, dell’associazione contro lo spreco alimentare ReFoodGees di Roma; Mario di Palma, presidente associazione Bracciaperte onlus di Pesaro; Fabio Filacchione, del progetto ValoriRitrovati, promosso e realizzato dal Gruppo Poste Italiane e dalla Fondazione Caritas Roma Onlus; Hèlène Augusta Heret, presidente e fondatrice dell’associazione Missione Calcutta; Raniero Maggini, volontario del progetto di rigenerazione urbana “Visit Calascio”; Michela Pirozzi, presidente associazione “Ali e radici” e volontaria impegnata nel progetto “Buono a Rendere – Emporio solidale della Valle di Suessola”; Andreina Russo, volontaria Caritas per progetti di assistenza domiciliare leggera per anziani fragili e soli; Grazia Serio, volontaria centro d’ascolto ed Emporio Caritas “Trionfale”.